08 settembre 2010

Fare musica digitale (5)

Se avete seguito i consigli del capitolo 4 vi dovreste ritrovare con un nuovo banco di suoni a disposizione.
Nella pagina delle impostazioni di LMMS, andate in Modifica> Impostazioni> FILE SOUNDFONT PREDEFINITO e assegnate al percorso di caricamento il file sf2 che avete appena scaricato (foto 8 e 9).

foto 8:


foto 9:


Questo vorrà dire che ogni volta che caricherete un file MIDI nel programma, oppure il SF2 Player nell'editor, il sequencer aprirà il lettore con il percorso del nuovo banco come riferimento.
Se invece state usando il [sfz] della rgc-audio, o un altro soudfont player, caricate il banco una prima volta e ve lo dovreste ritrovare nel menu a discesa ogni volta che vi servirà.

  SOUNDFONT

Il bello dei soundfont è che ci sono numerosi banchi disponibili in rete con dimensioni adatte per tutte le esigenze. Ci sono banchi che contengono i campioni dei migliori pianoforti del mondo o anche intere orchestre strumento per strumento, nota per nota, intensità per intensità, ed ecco spiegato il motivo per cui spesso hanno bisogno di tanto spazio-memoria. D'altra parte ci sono anche banchi minimalisti che usando piccole parti di suono riescono comunque a imitare bene il suono originale degli strumenti.
Cercando tra i siti che offrono campionature dal peso accettabile ho trovato un bel sito italiano, e cosa rara in italiano, che oltre a regalare down-load in sf2 di alcuni strumenti mitici come il Moog o il Fender piano, contiene anche tutta una serie di informazioni che ho trovato particolarmente interessanti.
http://www.suonoelettronico.com/soundfont.htm

Se sei un curiosone che vuole avventurarsi nella conoscenza dei soudfont allora hai bisogno di Vienna sf2, il programma di Creative che ti svelerà tutti i segreti dei banchi campione.
Vienna sf2 è contenuto nel pacchetto d'acquisto di una delle schede audio-MIDI, Audigy Sound Blaster,  oppure si può comprare sul sito di Creative.
I più temerari potranno anche lavorare sui banchi per rendere i suoni personalizzati o creare dei banchi propri.
In generale per fare un banco SoundFont c'è bisogno di almeno un campione. Diciamo che, per esperienza personale, di campioni ne servono almeno tre. Tre versioni della stessa nota suonata con intensità e feeling diverso oppure, ad esempio per i pad synt, almeno tre note di altezza diversa.
Una volta ottenuti i campioni è bene svolgere un lavoro di controllo e pulizia usando un *Editor Audio (*mi riservo di sviluppare l'argomento Editor Audio più avanti nella guida). Per controllo e pulizia intendo che è doveroso controllare che l'altezza del volume dei campioni divisi per intensità sia simile. Un'altra cosa che è bene fare è la verifica di inizio e fine campione e che non ci siano clip di stacco e pure che nel punto più basso del suono non siano presenti rumori di fondo indesiderati, a meno che non ci interessi ottenere un suono 'sporco', è il caso di alcuni strumenti anni '70 che avevano la loro forza nel fattore noise. Bene, una volta controllati i campioni ed eventualmente fatte le dovute correzioni, siamo pronti.
Per iniziare a creare un banco sf2, è necessario importare i campioni in Vienna SoundFont Studio. Il formato file dei campioni di Vienna deve essere di Microsoft. Formato wav, audio standard. Se avete dei campioni in altri formati dovete convertirli, se i vostri campioni sono stereo sarà Vienna a dividerli in due tracce mono. Una volta importati i campioni in Vienna sarà possibile assegnargli tutte le caratteristiche per renderli eseguibili: altezza di nota, pressione di apertura, attacco, sezione da looppare, distacco, pan, range di uscita e quant'altro, quindi nominarli e assegnarli un numero all'interno della banca. E' possibile adoperare gli stessi campioni per due o più configurazioni diverse.
In sintesi grazie alla gestione di un numero più o meno grande di campioni è possibile ricostruire virtualmente gran parte delle proprietà di uno strumento reale.

In alternativa ai banchi sf2 di Vienna ci sono i banchi sfz usati del player proprietario della rgc-audio, che oltre ad usare campioni in formato wav può editare anche campioni in formato ogg, più leggeri ma ugualmente validi. La cosa particolare della stesura di un banco sfz è quella di essere compilabile anche con il classico block notes, oppure con il sfZed, un editor open-source.
Per approfondire: http://audio.clockbeat.com/sfZed.html

Come primo approccio al formato soundfont direi che è più che sufficiente.

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Eravamo rimasti alla traccia midi 1 e allo strumento 1 - Acoustic Grand Piano.
Nel piano-roll abbiamo verificato (cap.4) che l'inserimento delle note funziona, ora non resta che disegnare la nostra canzone.
Molti di voi immagino che non abbiano nemmeno la più pallida idea di come cominciare. Normale, visto che se non siete musicisti è improbabile che conosciate il linguaggio musicale. Mettere delle note a casaccio può anche essere divertente all'inizio, ma mai produce cose ascoltabili senza provocare infinito strazio.
Per ovviare alla mancanza non resta che affidarsi alle esecuzioni MIDI.
Per i nostri esercizi caricheremo nel sequencer file MIDI pronti e confezionati pescati tra le risorse pubbliche della rete.

Per quelli che invece possiedono delle cognizioni musicali e usano tastiera e interfaccia starà alla loro abilità di esecuzione la qualità della registrazione della parte.
Prima di avviare la registrazione è bene impostare il valore del tempo che si vuole seguire, lento?, veloce?, moderato? ecc... Abilita il metronomo per ascoltare e correggere l'andatura del tempo e magari fa in modo, su Cubase è una caratteristica delle impostazioni, che la registrazione vera e propria parta dopo una battuta a vuoto, un po' la conta 1 -2 -3 -4 del batterista prima di cominciare a suonare. Se questo non è possibile si può lasciar scorrere la prima battuta e cominciare a suonare dalla seconda.
Fatti i dovuti accorgimenti non resta che premere Record.
In LMMS il metronomo parte in automatico alla pressione di record nel Piano-roll.
Alla fine dell'esecuzione fate Stop e ascoltate com'è venuta la registrazione.
Se avete dei dubbi su alcune parti che non vi sembra siano venute particolarmente bene anziché cancellare tutto mettete la traccia in Mute e aggiungete una nuova registrazione sotto quella fatta. In un secondo tempo si potranno usare le due o più esecuzioni per ottenere la traccia miscelata che suona giusta, senza errori.

Nella registrazione live di uno strumento complesso come il pianoforte è buona cosa disabilitare in fase di registrazione la funzione quantizza o adoperare la quantizzazione più alta consentita dal vostro sequencer (foto 10), a meno che non si desideri ottenere una riproduzione ritmica pienamente centrata sul tempo, è il caso dei piani della dance o dell'house music.

foto 10:


Nel prossimo capitolo cominceremo con le esercitazioni sul campo.

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