17 settembre 2009

Gran Casino' Italiaaa... UNO!


Il gioco, che magnifica invenzione. Se non ci fosse il gioco la vita sarebbe proprio triste. Grazie al gioco s'impara a ridere, pensare, ragionare, confrontarsi con gli altri, e poi è sempre al gioco che si deve la capacità di connettere due neuroni, inserire una spina in una presa, intuire che due + due non fa sempre quattro (per esempio due papà + due mamme... incinte), cercare risposte, mettersi in relazione col mondo esterno. Per non parlare del grosso potere curativo nel produrre endorfine indispensabili a superare momenti di sconforto o dolore o anche solo a rendere le cose più divertenti.
Tutti abbiamo un gioco televisivo in memoria. Chi 'Il Rischiatutto', o 'La Ruota della Fortuna', tanto per ricordare Mike, ma anche 'L'Eredità', 'Il Gioco dei nove', 'Il grande gioco dell'Oca', o altri che adesso mi sfuggono. Il gioco e la televisione hanno una compatibilità alta e mediamente producono dei decenti spettacoli per tutti. Mediamente.
Devo essere onesto, io c'ho provato... sul serio, c'ho provato ma è stato impossibile. Dopo il secondo blocco pubblicitario ho dovuto cambiare canale, era troppo. Ho capito che non avrei retto quando mi sono accorto che stavo cominciando a sperare che arrivasse la pubblicità per non diventare parte integrante del divano su cui ero steso. Voi capite che se uno comincia a desiderare che mandino in onda la pubblicità vuol dire che il livello è sotto terra e pure di molto. No, sperare nella pubblicità noo.
Il programma in questione, 'Il Colore dei Soldi' è una ciofeca anche per organismi monocellulari. Le amebe che vivono nel mio posacenere si rifiutano di vederlo, dicono che gli pare troppo stupido.
Accidenti! Bisogna ben fare uno sforzo immane per inventarsi un gioco senza metterci dentro la parte giocosa, eppure ci sono riusciti. Si sono inventati il sistema per portare la roulette nelle case degli italiani. Sul cervello che ha partorito cotanta magnificenza avrei due o tre ipotesi, ma lasciamo stare. Al posto dei numeri il colore, al posto della ruota una decisione casuale su quando fermare la conta, e al posto del croupier il 'bravo presentatore', per dirla alla Frassica.
Allora, basta prendere un concorrente, un idiota all'ennesima potenza (se non lo è di suo lo si fa passare come tale), e adoperando un granello del suo quoziente intellettivo, l'equivalente di una RAM microbica di 8 bit (sei dei quali restano comunque inutilizzati), metterlo davanti a una tavolozza di colori e chiedergli di sceglierne uno.
OK, fin qui niente di diverso da molti altri giochi. Ma... secondo un certo criterio? Una sequenza?
Eh no, assolutamente no, bisogna sceglierne uno così, alla carlona.
Va bene, e dopo...
Dopo, l'altro bit quello che finora è rimasto inutilizzato, deve decidere a che punto fermare una conta da uno a dieci.
Mii, non sarà mica troppo difficile per quasi tutti i nostri parlamentari?
Comunque, in sintesi il gioco è questo. La filosofia che sta alla base di tutto è: 'Se non hai culo nella vita non concludi una mazza'. Oppure: 'A star li a lavorare come un deficiente per tirare avanti la baracca mica penserai di essere furbo?'
Un insegnamento di alto valore etico e perfetto per sperare in un futuro migliore, e a parte questo... una noia abissale.
L'unica cosa interessante di tutto l'ambaradan è stato riuscire a metterci dentro anche la pallina, una roulette senza pallina non avrebbe senso. Chi di voi ha visto il programma, o parte di esso come me, sono sicuro che non si è accorto dov'è.
-Ora vi chiedo un piccolo sforzo di fantasia.-
Per riuscire nell'intento è stato chiamato il più grande intagliatore disponibile, un certo Duardo mane de forbize, famoso per aver intagliato New York con tanto di statua della libertà su uno stuzzicadenti.
Costui dopo un intervento di altissima precisione è riuscito a sviluppare tutta la superficie della pallina e a stenderla creando un capo d'alta sartoria che se indossato da un Costanzo, per dire, potrebbe essere usato come polsino, portato invece dalla gnoccolona di turno riesce a coprire tutte le vergogne(?) e a trasformarla in una patatina spaziale ad alto contenuto psicotico. Senza dubbio l'unica cosa che ferma il principio di sonnolenza che ti avvolge da subito dopo la sigla. Ma può bastare una bella figliola quasi muta in costumino argento galattico a salvare tanta insulsaggine?
O anche: Ma basta così poco per mimetizzare un gioco d'azzardo e farlo diventare un giochino per famiglie?
Ooh, che vi devo dire, io non riesco a digerirlo. Sarà anche per quel titolo (Il colore dei soldi) che a me, ma credo anche a molti altri italiani, ricorda che ormai è da un certo qual tempo che si va avanti con un colore solo... al verde.


Dr Destino.


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