30 luglio 2010

Fare musica digitale (3).

Purtroppo prima di cominciare a smanettare è necessario risolvere alcune questioni di fondamentale importanza, pena la concreta possibilità che dalla vostra macchina non esca alcun suono o che invece di sentire musica ascoltiate fruscii vari o che il sequencer una volta lanciato continui ad interrompersi o a saltare.
Questa è la parte più ostica di tutto il processo, ma una volta superato questo scoglio tutto dovrebbe girare a dovere.
L'ostacolo può essere sintetizzato in due parole: ASIO e Latenza.
Le due cose sono strettamente legate una all'altra.

ASIO

I driver ASIO si occupano di sincronizzare MIDI e audio in modo che una partitura venga letta, registrata e riprodotta in sincronia con tutte le altre parti.
Praticamente è l'orologio di tutto il processo.

_Nel caso foste alla ricerca di driver ASIO visitate www.asio4all.com - ASIO4ALL - Universal ASIO Driver For WDM Audio, c'è anche la guida in italiano_

Il rapporto tra il Buffer sample rate degli ASIO e la latenza è di fondamentale importanza.
In base alle possibilità del vostro pc dovete stabilire quanto Buffer è possibile usare simultaneamente senza che questo comporti un rallentamento o una disfunzione nell'esecuzione della partitura. Fate conto che questo calcolo normalmente viene svolto dal programma al primo caricamento. Allo stato attuale con un calcolatore per alte prestazioni (DAW) ed una scheda audio professionale o semi si può lavorare anche con latenze inferiori ai 5 ms, ma questo non sarà il nostro caso.
Normalmente, in un comune pc, un Buffer sample rate impostato a 512, cioè che consente una latenza di poco più di un decimo di secondo, 11.6 ms, è un valore ottimale. Ci tengo a precisare che non è un valore assoluto. Personalmente mi sono ritrovato a lavorare con Cubase usando un Buffer a 1024 con una latenza di 23.2 ms, una latenza molto alta forse il limite massimo accettabile, una latenza che comporta tutta una serie di compensazioni ed aggiustamenti in fase di pre e post-registrazione però riuscendo a far girare bene anche arrangiamenti piuttosto complessi.
La capacità di mantenere sincronizzate più tracce dipende sia dal Buffer ASIO che dal processore della vostra macchina. Chiaramente più il processore è potente e veloce, e più tracce e strumenti potranno essere riprodotti senza subire interferenze o ritardi indesiderati. Il ritardo tra esecuzione e registrazione si chiama latenza.

LATENZA

Non sto a raccontarvi dei problemi di latenza degli inizi, e nemmeno tra lettura della parte e inizio della riproduzione nei rack del suono perché sono cose in parte superate dalle nuove macchine che oltre a possedere sincro ASIO sono anche capaci di una memoria istantanea che ai tempi era pura fantascienza.
Certo è che la latenza fa la differenza.
Praticamente l'equilibrio tra Buffer sample rate e Latenza è quello che decide le possibilità creative della vostra macchina.
La latenza è l'intervallo che esiste tra il momento in cui si preme un tasto e l'inizio della registrazione nel sequencer. Più questo intervallo è grande e meno si riesce a suonare perché è come vedere in un film un attore che muove la bocca e ascoltare quello che dice dopo un secondo.
Allo stesso modo alla pressione di un tasto sulla tastiera il suono viene registrato e riprodotto con un intervallo che se supera certi limiti non consente la registrazione live.
Se la composizione non viene fatta attraverso una tastiera suonata ma con l'inserimento delle note sul piano-roll allora il fattore latenza non è influente.

Esempio: Se si vuole registrare una parte di piano suonando fisicamente lo strumento è utile che la latenza sia al massimo di 20 ms. Se invece si disegna una cassa o il rullante di una batteria sul **pian-roll la latenza non influisce minimamente sull'esecuzione.

**Il piano-roll è un grafico che visualizza le note, la loro durata, l'altezza, la posizione nello spettro uditivo e altri valori d'esecuzione.

Se si vuole usare una tastiera come tavola di scrittura registrando live le parti di un brano è indispensabile che la Latenza sia più piccola possibile. Trovare il rapporto ideale tra Buffer e Latenza può diventare un problema. I nuovi driver tuttavia consentono di verificare la capacità della vostra macchina. Resta il fatto che più è alto il valore del Buffer sample rate, quindi la capacità riproduttiva del vostro sequencer, e maggiore sarà la Latenza.
Inoltre facendo lavorare troppo il vostro pc in esecuzione sono possibili inceppi o crash fastidiosi perciò è sempre utile controllare quanta memoria si sta occupando prima di aggiungere nuove parti o nuovi strumenti. In quasi tutti i sequencer è possibile tenere sotto controllo lo sforzo che sta compiendo la macchina verificando il carico della CPU, che nel caso di LMMS, il nostro sequencer di riferimento, è l'ultimo meter level verso destra nella barra di testa del programma.

_Riassumendo: più Buffer significa poter lavorare con più strumenti e tracce in esecuzione simultanea ma questo comporta anche una latenza più grande, meno Buffer il contrario. Praticamente è tutta una questione di equilibri. Bisogna trovare il compromesso ideale per far girare quanta più roba possibile ma senza rendere il ritardo di registrazione-ascolto troppo grande e insopportabile.
LMMS possiede una configurazione base che non necessita di impostazioni complicate. La partitura nel nostro caso sarà affidata quasi esclusivamente al piano-roll e al beat-bassline editor.
Per far girare i nostri progetti futuri lanciate il programma, andate in Modifica> Impostazioni> e spostate la dimensione del Buffer da 256 a 512 con una latenza di 11.6 ms. (foto 2)
Per quel che ci riguarda questo piccolo aggiustamento dovrebbe chiudere la questione.

foto 2:



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cap2

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20 luglio 2010

Fare musica digitale (2).

COSA SERVE

Nel nostro caso faremo in modo che basti il solo pc e poco altro perché lo scopo da raggiungere è riuscire a capire come funziona un sequencer audio-MIDI e fare musica per divertimento.
In realtà per completare un piccolo ma funzionale home-studio-recording c'è bisogno di mettere insieme un sequencer, una tastiera e degli expander rack di suoni. La soluzione con i rack esterni nel tempo è diventata lo standard per le esecuzioni dal vivo, ma obsoleta per la composizione home-recording, dato che nell'hard disc di un personal computer attuale c'è spazio più che sufficiente per stoccare un certo numero di VST, strumenti virtuali.
Per mettere in collegamento tastiera (o chitarra o voce) e sequencer c'è bisogno di un'interfaccia MIDI in quanto solo i computer nati per uso musicale posseggono almeno un ingresso MIDI, indispensabile per raccogliere i dati che arrivano dallo strumento. Alcune case offrono tastierina e interfaccia in un unico pacchetto e pure a cifre molto abbordabili. Chiaramente tutto dipende dal grado di qualità che si vuole raggiungere.
Un sistema corretto prevede l'uso di una master keyboard pesata a 7 ottave, un'interfaccia multy MIDI, degli expander, un buon microfono, amplificatore e casse bilanciate, ottime cuffie e naturalmente un computer con processore di almeno un giga di RAM e scheda audio professionale.
Questo non significa che non si possa suonare anche con configurazioni molto ridotte, per esempio col solo pc. Il fatto è che non si capisce cosa uno suoni visto che non si può considerare il pc uno strumento musicale. E' anche vero che volendo esistono dei plug-in che trasformano la tastiera del pc in una specie di tastiera musicale, vedi Trollo, ma è certo che c'è un'enorme differenza tra il suonare dei tasti e suonare delle lettere.

In questa guida vedremo come riuscire a combinare qualcosa di decente affidandoci semplicemente al pc. Quindi niente tastiera, niente interfaccia, niente casse, niente periferiche esterne solo ed esclusivamente il vostro personal computer. Naturalmente nessuno vi impedisce di usare una tastiera se l'avete. Nel qual caso dovreste ritrovarla tra le funzioni di traccia, l'icona con chiave e cacciavite incrociati, nella voce MIDI> imput. Ricordatevi di abilitare il MIDI imput dello strumento che avete caricato. Ulteriori notizie le trovate nella guida in linea al paragrafo MIDI settings.
Per tutti un'unica fondamentale necessità: almeno degli auricolari decenti per favore. Gran parte del lavoro di studio è fatto con le orecchie occupate. Se avete delle cuffie o degli auricolari da 5 euro presi al mercato domenicale sotto casa non potete aspettarvi niente, perciò spendete quei 50/90 euro e prendetevi degli auricolari discreti che rispondano a tutte le frequenze dell'udibile. A tal proposito ci sarebbe da affrontare anche la questione della scheda audio e dello spettro delle frequenze ma per il momento lasciamo stare anche se per fare buone cose una scheda audio che in risposta non enfatizza o taglia sarebbe il massimo.
Volendo ci sarebbe un piccolo programmino che analizza il segnale in uscita della vostra scheda audio, l'RMAA (http://audio.rightmark.org/).
Il problema è che una volta verificate le pecche della scheda poi si dovrebbe andare in cerca delle contromisure per bilanciare il segnale in uscita e la questione comincia a farsi troppo complicata per una piccola guida come questa.

I SEQUENCER

-Da Wikipedia: Con l'avvento negli anni ottanta del protocollo MIDI le possibilità dei sequencer si ampliarono: Il MIDI permetteva di trasmettere 16 esecuzioni polifoniche contemporaneamente con tutto il relativo corredo di espressioni esecutive. Ma questo di per sé grande salto di qualità fu ampliato da un altro salto di qualità che all'epoca la tecnologia stava compiendo: il computer da pachidermico strumento sperimentale dalle prestazioni modeste acquisiva sempre maggiori capacità di calcolo a costi e ingombri sempre minori, così da diventare sempre più un oggetto comune. Aziende come Atari e Commodore producevano macchine a 16 bit alla portata del proprietario di uno "studio", e fu così che il computer cominciò ad essere utilizzato come sequencer, grazie a opportuni software e alle interfacce MIDI che lo mettevano in comunicazione con qualsiasi apparecchiatura compatibile.-

Ci sono numerevoli sequencer per chi volesse provare a cercare. Si va dai più semplici ai più complessi, da quelli gratuiti a quelli che ti spennano. Trovare il sequencer giusto per le proprie esigenze è un po' come trovare il vestito per fare il testimone di nozze. Una cosa lunga e fastidiosa, si va per tentativi. Tanto per darvi qualche imput eccovi un elenco da spulciare:

AUDIO + MIDI sequencer. In Wiki trovate i link per ognuno.

* Acid * Anvil Studio * AudioMulch * Audition * Babya Logic * Cubase / Nuendo / Sequel * Digital Performer * DreamStation * EnergyXT * FL Studio * FolkStudio * GarageBand * Live * Logic Pro * Macaw * Making Waves * Metro * Mixcraft * MU.LAB * MultitrackStudio * MusE * Music Studio Independence * n-Track * Ohm Studio * Orion * Podium * Project5 * Pro Tools * Qtractor * Quartz Studio * REAPER * Record * Rosegarden * Samplitude / Sequoia / Music Studio / Music Maker * SAWStudio * SONAR / Home Studio / Music Creator / Guitar Tracks Pro * Studio One * Temper * Tracktion * Turbo Play * Usine * Wired, e quello che useremo come riferimento per questa piccola guida che è * LMMS. (http://lmms.sourceforge.net/)

La cosa importante da sapere è che qualsiasi sequencer decidiate di usare le basi per il loro uso sono simili.

Un sequencer è formato principalmente dalla pagina del multitraccia con la colonna degli strumenti e le righe di partitura, parti dove lo strumento suona sulla linea del tempo.
Tra le decine di possibilità, e volendo offrire solo le nozioni indispensabili per la composizione musicale digitale, ho deciso di adoperare un sequencer open source come riferimento ideale, quindi a costo zero. D'altra parte non è che tutti aspirano a diventare ingegneri o avvocati o astronauti, molti sono interessati più che altro a capire come funziona il tutto e non hanno mire da star.
Il più compatto ed interessante a mio giudizio è l'LMMS, un sequencer nato in ambiente Linux ma che ha distribuzioni anche per Windows e Mac.
Se volete seguire passo-passo questa guida scaricate la versione adatta alla vostra macchina e lanciate il programma. Se avete un altro sequencer montato e volete usare il vostro non è un problema, tutti i sequencer sono fondamentalmente simili e le procedure descritte in questo manuale vanno bene per qualsiasi software.
Nella fase di installazione è il programma stesso a cercare gli elementi che gli servono e nel caso che uno abbia installati dei driver ASIO per la sincro del suono sarà lui a caricarli. Nel caso che il vostro pc non abbia driver specifici LMMS è provvisto di una configurazione base che gli permette di girare lo stesso. Non ho nessuna voglia di tediarvi adesso con nozioni su tutta una serie di componenti, sappiate comunque che un buon rapporto tra i driver ASIO e il vostro computer è fondamentale per far girare il sequencer più velocemente e regolarmente possibile.
Affronteremo la questione in dettaglio nel prossimo capitolo.

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